Un signore di
Scandiccibuttava le castagne
e mangiava i
ricci.
Un suo amico di
Lastra a Signabuttava i pinoli
e mangiava la
pigna.
Un suo cugino di
Pratomangiava la carta stagnola
e buttava il
cioccolato.
Tanta gente non lo sae dunque non se ne cruccia:la vita la butta viae mangia soltanto la buccia.
Bellissima questa poesia-filastrocca di
Gianni Rodari,
I bravi signori, che trovo pubblicata sul blog
Il posto delle favole (già citato
qui).
Grazie Ale, la poesia è bellissima.
RispondiEliminaMa quant'è difficile far capire ai nostri figli che il frutto è più buono della buccia!!
Ciao Carlo, mi verrebbe una risposta spontanea: facendoglielo assaggiare (e magari, mangiando la buccia insieme a loro, che è buona pure quella). Ma tu in materia di figli, sei 2 volte più esperto di me! :-)
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