"Esiste uno stile cristiano di presenza anche nel mondo digitale: esso si concretizza in una forma di comunicazione onesta ed aperta, responsabile e rispettosa dell’altro" (Benedetto XVI)
lunedì 15 febbraio 2010
Un grande spazzino
Trenta anni fa, il 12 febbraio 1980, nell'atrio della facolta di Scienze Politiche dell'Università La Sapienza di Roma, veniva assassinato dalle Brigate Rosse, proprio al termine di una lezione, il professor Vittorio Bachelet, giurista, politico cristiano e storico dirigente dell'Azione Cattolica italiana.
"Ucciso nell'adempimento del proprio dovere" c'è scritto nella lapide esposta alla Sapienza. Il figlio Giovanni, allora 25 enne e ora deputato, rivendica tutta la dignità di quell'espressione in un intervento commemorativo tenutosi nei giorni scorsi proprio all'Università. Lo fa ricordando due bellissime citazioni sul valore del lavoro, di ogni lavoro ben fatto, che il padre amava molto, e che qui ripropongo con senso di profonda gratitudine.
La prima è di Martin Luther King, che diceva: Nessun lavoro è insignificante. Ogni lavoro che fa crescere l'umanità ha la sua dignità e la sua importanza, e dovrebbe essere intrapreso con diligenza e perfezione. Se un uomo è chiamato ad essere uno spazzino, egli dovrebbe pulire le strade proprio come Michelangelo dipingeva, o Beethoven componeva musica, o Shakespeare scriveva poesia. Dovrebbe pulire le strade cosí bene che tutte le legioni del cielo e della terra dovrebbero fermarsi per dire: qui è vissuto un grande spazzino, che faceva bene il suo lavoro.
La seconda citazione è di Gandhi:
Se quando si immerge la mano nel catino dell’acqua,
se quando si attizza il fuoco col soffietto,
se quando si allineano interminabili colonne di numeri
al proprio tavolo di contabile,
se quando, scottati dal sole, si è immersi nella melma della risaia,
non si realizza la stessa vita religiosa
di quando ci si trova in preghiera in un monastero,
il mondo non sarà mai salvo.
Grazie Alessandro, ne abbiamo un gran bisogno! I nostri eroi non hanno i faccioni sui 4x3. Ciò in cui crediamo abita e vive nel posto più grande, il nostro cuore, le nostre vite. Anonime, faticose, nascoste.
RispondiEliminaLa corruzione e l'arroganza dei 'potenti' continuano a uccidere tutti noi nel compimento del nostro dovere quotidiano.