"Esiste uno stile cristiano di presenza anche nel mondo digitale: esso si concretizza in una forma di comunicazione onesta ed aperta, responsabile e rispettosa dell’altro" (Benedetto XVI)
martedì 9 giugno 2009
Il santo nell'ascensore
«Sto qui e mi chiedo qualche volta perchè le persone si danno del Lei le une con le altre e a Dio danno del tu».
M'è venuta la pelle d'oca oggi pomeriggio quando ho letto a sorpresa questa frase nella quarta di copertina del libro appena acquistato: "Il santo nell'ascensore", primo romanzo tradotto in Italia di Petru Cimpoesu, autore romeno amatissimo in patria e tradotto in varie lingue, di cui avevo letto recensioni entusiaste sul sito di Bombacarta.
Non so se riesco a spiegarlo, ma la pelle d'oca - i brividi - esprimono la sensazione di aver trovato la cosa che non ti aspettavi, ma che in fondo cercavi. Anche se il libro non l'hai ancora aperto. Eppure una frase, ti dà la misura del tutto. In questo caso del surreale, del grottesco, che si fa più vero del reale.
Così si presenta in effetti la stora di questo "romanzo di angeli e moldavi", finalista al Premio Strega europeo 2009, che racconta la Romania popolare post-comunista attraverso le parabole surreali del calzolaio Simion, che chiuso nell'ascensore all'ottavo piano, rivela agli altri condomini l'esistenza di Dio e dell'anima, come un moderno asceta stilita.
Tutto da leggere (editore Castelvecchi, 18 euro)
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