"Esiste uno stile cristiano di presenza anche nel mondo digitale: esso si concretizza in una forma di comunicazione onesta ed aperta, responsabile e rispettosa dell’altro" (Benedetto XVI)
giovedì 12 marzo 2009
Pace nel mondo e gelati per tutti
"Se fossi il presidente avrei delle persone che mi aiutano con i compiti, riempirei la Casa Bianca di cioccolato e ragù (ma non insieme) e regalerei zucchero filato e cibo alla gente per cena".
E' un libro fantastico quello segnalato questa mattina su La Repubblica da Mario Calabresi, corrispondente per il giornale da New York. 826 lettere scritte da piccoli americani al nuovo presidente degli Stati Uniti. Dentro c'è ovviamente di tutto: le guerre, la crisi, l'ambiente, l'immigrazione. Ma anche una lunga lista di desideri impossibili e curiosi: animali gratis per tutti, compiti solo una volta alla settimana (per legge!), week end da tre giorni....
Voi capirete il fascino che può avere Ticchettòcche un libro del genere, che scopro essere già tradotto e pubblicato in Italia dalla Mondadori col titolo: "Caro Obama, ti è già venuta qualche buona idea?". Un libro dove si mescolano desideri grandi e piccoli, con rovesciamenti incredibili di senso e di prospettiva che solo i bambini (e i poeti) ci sanno regalare, come insegna Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry.
Leggete in sequenza queste due frasi sull'immigrazione, ad esempio, di una tenerezza struggente e insieme di una comicità involontaria esilarante:
"Vorrei che mi aiutassi - scrive ad Obama Alanis Gordillo di 10 anni - a far venire il resto della nostra famiglia da El Salvador, poi potresti dargli un lavoro e farli diventare cittadini americani". E Jennifer Munoz aggiunge: "Aiuta gli immigrati che non commettono crimini perché...non è colpa loro se sono immigrati".
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