“Se sbaglio, voglio sbagliare piuttosto per troppa bontà che per troppo rigore”.
Oggi è la memoria liturgica di San Francesco di Sales, vescovo di Ginevra e dottore della Chiesa, oltre che patrono dei giornalisti, degli autori, degli scrittori e dei sordomuti. Detta da un grande mistico e padre spirituale, la frase è meno "veltroniana" di quello che può sembrare. Ne aggiungo un'altra: "Sii paziente con chiunque, soprattutto con te stesso".
..."Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore...".
RispondiEliminaè il massimo della poesia che riesco a citare a memoria.
Tuo affezionato "guastatore"... di post
malipostaccitua!
RispondiEliminaMa perchè ci sono ancora i giornalisti? Secondo me ci sono (almeno in Italia tranne con rare eccezioni) "umani" che fanno cut & paste. Per questo non c'è bisogno di pensare ed essere critici e propositivi e METTERCI LA FACCIA. Oggi non ce la mette più nessuno e tantomeno i giornalisti.
RispondiEliminaSan Francesco di Sale in Italia è DISOCCUPATO!
Con affetto vi saluto.
Prima di rispondere, pls, sorridete e abbandonatevi!!!!
Domenico
dopo aver sorriso ed essermi abbandonato... rispondo a Domenico: che vuol dire "metterci la faccia"? Che giornalismo ti piace o ti piacerebbe?
RispondiEliminaPS. a proposito di eccezioni, guarda il post del 29 gennaio "La metà del segreto"