Antefatto. Ieri sera, giocando con un palloncino dentro casa, nonostante le ripetute raccomandazioni di attenzione, Giosuè ha finito per rompere uno dei 2 grandi angeli di coccio che "sorvegliano" il nostro presepe, urtandolo e facendolo cadere a terra. Io l'ho rimproverato e gli ho tolto il palloncino dalle mani, mettendolo in alto sopra la credenza della cucina. Lui, dopo un primo pianto disperato, ha trovato in casa un altro palloncino e ha ricominciato a giocare vicino al presepe. Io gli ho preso anche quello che è finito accanto all'altro sopra la credenza. Di nuovo pianti disperati, poi "la pace" prima di andare a dormire, coccolato dalla mamma.
Questa mattina, a colazione, mentre gli spalmo la marmellata sulle fette biscottate, mi fa: "Papà, stanotte ho fatto un sogno bellissimo. Ho sognato che tu eri Dio e che giocavi in cielo con i palloncini di tutti i bambini. E poi li tiravi giù e finivano tutti a casa nostra!"
Ora, non so se mi commuove di più quel "Papà, ho sognato che tu eri Dio" (che un po' mi spaventa...) oppure il fatto che per un bambino di 5 anni l'ultimo piano della credenza di una cucina possa rappresentare il "cielo" dove un Dio-papà gioca a calcio con i palloncini di tutti i bambini del mondo
vabbè, Iapino, mo' basta... ammetti che dai a tuo figlio dei clamorosi stupefacenti... altroché poesia!
RispondiEliminaE poi tu saresti Dio? io me lo immaginavo più alto...
ah... dì anche a Giosi che è tempo che si sbrighi a sognarti nella mangiatoia come Gesù Bambino... così ci fai un post in tempo in tempo...
RispondiEliminaDagli quella solita roba forte che gli propini... Poveri figli! Drogati a dosi massicce di Rebora, Penna, Casoli etc etc