tag:blogger.com,1999:blog-2149049310037663008.post7670744621723950013..comments2023-05-24T11:53:27.792+02:00Comments on Alessandro Iapino: La cacca biancaAlessandro Iapinohttp://www.blogger.com/profile/13922024001728301095noreply@blogger.comBlogger3125tag:blogger.com,1999:blog-2149049310037663008.post-1833676767538534022010-02-08T11:08:35.694+01:002010-02-08T11:08:35.694+01:00Grandissima Ines!
Tra l'altro fosse bianca pen...Grandissima Ines!<br />Tra l'altro fosse bianca penso che ci si dovrebbe preoccupare.ermoviolahttps://www.blogger.com/profile/05495529583437116057noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2149049310037663008.post-70071992499544003562010-02-08T10:54:40.098+01:002010-02-08T10:54:40.098+01:00Cara Stefania, non te ne voglio affatto per la tua...Cara Stefania, non te ne voglio affatto per la tua contro-lettura della scuola e della sua capacità di accoglienza e integrazione. Anzi, ti ringrazio di cuore per aver voluto condividere la tua esperienza. Devo confessarti che ho dovuto rileggere più volte il passaggio in cui parli di quell'insegnante perchè i miei occhi non volevano credere a quello che leggevano.<br /><br />Anche noi, certamente, abbiamo fatto esperienza di genitori scostanti, indifferenti o sempliecemente indaffarati e persi dietro ai loro problemi. E conosco anche benissimo le discussioni avvilenti su cosa regalare alle maestre e quanto spendere. Proprio con i genitori di quel bimbo polacco avvenne una cosa molto spiacevole per una "quota" economicamente insostenibile (50 euro a bambino!!!)<br /><br />Nè volevo far intendere col mio post che la scuola è una specie di mulino bianco dell'accoglienza.<br /><br />No. Semplicemente ho raccontanto le cose belle che possono accadere. Alcune volute - il rapporto tra genitori, non certo con tutti - alcune involontarie, legate cioè semplicente al vivere insieme dei bambini, certo facilitate dalla sensibilità delle maestre.<br /><br />Ecco, dal vivere insieme penso possano nascere cose spiacevoli - è inevitabile - ma possono anche accadere situazioni belle e imprevedibili. <br /><br />Un caro abbraccioAlessandro Iapinohttps://www.blogger.com/profile/13922024001728301095noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2149049310037663008.post-50146250121838924242010-02-07T10:18:19.493+01:002010-02-07T10:18:19.493+01:00Leggendo questo post, devo confessarlo, ho provato...Leggendo questo post, devo confessarlo, ho provato invidia. Invidia per questo mondo di affetti e di emozioni belle e costruttive che circolano intorno alla scuola dei tuoi figli, nelle loro classi.<br />Io e mio marito viviamo un’esperienza del tutto diversa e i metri che ci separano da voi non sono più di 500. Per questo mi stupisco.<br />Quando portiamo nostro figlio a scuola fatichiamo a trovare qualche altro genitore che risponda al nostro saluto, e ti assicuro che ce la mettiamo tutta per tirare fuori dall’ugola onde sonore percepibili dall’orecchio umano persino dall’orecchio di un cliente Amplifon. Per non parlare poi della voglia che avrei di incrociare il loro sguardo per qualche secondo per percepirci reciprocamente: “io ci sono e ti ho visto, ho percepito che esisti anche tu”. Sembra poca cosa ma non è scontato niente. <br />Però una cosa di cui sono certa è che della diversità di cui è portatore mio figlio tutti sanno senza che nessuno mi abbia mai chiesto niente. Troppe volte mi sono sentita appellare da alcuni genitori a me assolutamente sconosciuti (anche il gesto di presentarsi sembra ormai caduto in disuso) con “…ah, è lei la mamma del famoso ….!”. Al che avrei dovuto forse rispondere “ Mi può spiegare da dove nasce la fama di mio figlio? Forse dalle chiacchiere da comari che circolano tra voi mamme quando stazionate fuori dal cancello della scuola all’inizio e al termine dell’orario delle lezioni affrontando problemi esistenziali come la scelta della sala da affittare per la festa del frugoletto o la raccolta soldi per il regalo di natale alla maestra?” Ma, come spesso mi capita, non ho detto niente mentre nell’anima mi circolava rabbia mista a delusione e i miei muscoli facciali si sforzavano di produrre un sorriso di cortesia.<br />Per non parlare poi di una maestra della classe accanto a quella di mio figlio che, vedendoci arrivare al mattino, davanti ad altre maestre mi ha chiesto quanto avessimo speso per averlo con noi facendo anche illazioni in merito alle irregolarità di certe pratiche di adozione . Si è poi interessata su quali fossero le origini di mio figlio concludendo la sua requisitoria, a dispetto della mia risposta, affermando che lei dai tratti somatici del bambino era certa che avesse origini nordafricane. Interessante, no?<br /> Per questo, non me ne volere, quello che ho letto mi è sembrato così lontano dalla reltà che vivo. Un punto di arrivo piuttosto lontano da raggiungere ma non, per questo, irragiungibile.Stefania F.noreply@blogger.com