domenica 9 aprile 2023

Una sentinella a vegliare sull'altrove

A chi tende la mano, senza mai ricevere aiuto, o carezza.
Ai dimenticati che resistono.
A chi è andato giù. 

Le dediche e ringraziamenti sono parti integranti dei romanzi di Daniele Mencarelli.

Così è anche per Fame d'aria (Mondadori, 2023), ultimo in ordine tempo, altro libro riuscito e durissimo, che toglie l'aria non solo al protagonista - Pietro, il padre disperato di un ragazzo autistico - ma anche al lettore (i genori dei figli sani non sanno niente). 

Si chiama Jacopo il figlio malato, lo Scrondo, come lo chiama il padre, pieno di rabbioso amore. Un diciottenne autistico a basso funzionamento: non parla, non sa fare nulla, si piscia e si caca addosso.

Una storia di disperato amore, disperata sofferenza, disperata solitudine, che trova negli abitanti di uno sperduto paese del Molise una risposta umana inaspettata. 

Il finale è sorprendente e travolgente per intensità, con un senso precipite d'abisso, direbbe il poeta Bartolo Cattafi. 

Indimenticabile l'mmagine finale, con il ragazzo dritto in pedi accanto ai genitori piegati sull'asfalto: una sentinella a vegliare sull'altrove.



domenica 2 aprile 2023

Il Concilio Cadaverico

I libri di Fabrizio Falcone non sono belli soltanto per le tante informazioni erudite, per la cultura diffusa, l'amore per l'arte, la storia e l'ingegno umano, la voglia che ispirano di visitare di persona i luoghi che vengono descritti.

Sono belli anche perché raccontano spesso storie, leggende e curiosità che a quei luoghi sono legate. Una di queste, incredibile eppure vera, è la storia del cosiddetto "Concilio Cadaverico" che si svolse alla fine del IX secolo nella sala del concilio al Laterano.

Nella contesa per il trono imperiale d'Occidente, Papa Formoso aveva ostacolato Lamberto di Spoleto a vantaggio di Arnolfo di Carinzia, nominandolo imperatore nell'896. 


Nello stesso anno il Papa moriva e veniva sostituito da Stefano VI, che approfittando della malattia di Arnolfo di Carinzia, aprì le porte di Roma a Lamberto di Spoleto, cui decise di sottomettersi completamente.

Fu così che Lamberto ordinò di processare il papa defunto, per il torto che gli aveva fatto in vita. La mummia di Formoso fu disseppellita, 9 mesi dopo la morte, ornata degli abiti pontificali, messa a sedere davanti al tribunale e processata.

Con il consenso di papa Stefano VI, il cadavere di Formoso condannato, spogliato di tutte le insegne, amputato e dato in pasto alla folla, che lo gettò nelle acque del Tevere. 

(Fabrizio Falconi, Le basiliche di Roma, Newton Comton Editori)